Tag Archives: imprese recuperate

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Primo articolo per WOTS sulle imprese recuperate in America Latina e in Europa

Siamo lieti di annunciare l’inizio della collaborazione tra storiedellaltromondo e Walking On The South (WOTS?), un collettivo di studenti e ricercatori indipendenti nato con l’obiettivo di divulgare della ricerca accademica e dell’informazione in campo sociale, economico e politico.

Il nostro primo articolo è intitolato Occupazione e autogestione in Argentina e Uruguay. Una strada percorribile anche in Europa?

Parla di cosa sono le imprese recuperate, di come sono nate, di come si sono sviluppate in Argentina ed Uruguay e di quali sono i maggiori ostacoli che chi recupera un’impresa deve affrontare.

Si passa poi al caso europeo, chiedendosi se l’occupazione e l’autogestione delle fabbriche possa essere una possibilità nei casi frequenti negli ultimi anni di chiusura o de-localizzazione di imprese. La risposta che ci siamo dati è sì, purché ci sia una legislazione adeguata che accompagni i lavoratori nella fase di transizione.

Trovate l’articolo completo seguendo questo link:

http://wots.eu/2014/06/06/occupazione-autogestione-argentina-uruguay-strada-percorribile-in-europa/

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Noi stiamo con il BAUEN, il nostro primo articolo sull’Huffington Post

Abbiamo aperto un blog sull’huffington post, vedremo con che costanza riusciremo a postare articoli… Il primo non poteva che parlare del BAUEN e della minaccia di sgombero.

Se volete leggerlo direttamente sulla pagina (e likarlo e condividerlo!!), si trova qua: http://www.huffingtonpost.it/irene-bertana/bauen-hotel-buenos-aires_b_5253167.html

Dopo poco più di un mese viaggiando tra Argentina e Uruguay, una delle parole che abbiamo sentito più spesso è la parola autogestione, come forma di lotta e come strategia di sopravvivenza, dal basso, per creare o conservare un lavoro che la crisi aveva tolto. Continue reading

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Ma… Che cos’è l’economia solidale?

SETTEMBRE 2010

– Quindi su cosa la fai la tesi?
– Sull’economia solidale.
– (pausa perplessa) Ahhhh! C’è un vento terribile in questi giorni, non trovi?

SETTEMBRE 2013

– Quindi su cosa lo fai il viaggio?
– Sui movimenti sociali..
– Ah! Bello!
– Sì! E sull’economia solidale.
– (pausa perplessa) Ahhhh! Ma parlami di questa storia delle ricette…

Economia sociale, economia solidale, economia civile, altra economia, no profit, economie sociale et solidaire, economia solidaria, economia popular de solidaridad, economia sociale y solidaria, cooperativismo, finanza etica, microcredito, commercio equo, mutualismo, terzo settore. Con tutte queste definizioni e categorie è ovvio che nessuno ci capisce niente su cosa sia l’economia solidale.

In più il problema è che chi sa che cos’è sa anche che ci vuole almeno un monologo di mezz’ora per rendere l’idea. Pablo Guerra infatti, per far capire quanto il tema sia complicato dà come primo compito ai suoi studenti di digitare economia solidale e riportare tre definizioni diverse. E chi è Pablo Guerra? Quello che se dici ‘economia solidale’ e ‘Uruguay’ nella stessa frase la gente risponde ‘devi incontrare Pablo Guerra!’.

Martedì abbiamo assistito alla sua lezione sulla definizione di economia solidale. Una delle. Che si è aperta con la dichiarazione che ‘non esiste una definizione inequivocabile di economia solidale‘. Ma, poi, qualche riferimento ce l’ha dato.

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Hotel BAUEN, dopo 11 anni la lucha sigue

Entriamo per prima volta all’hotel BAUEN venerdì 21 marzo in occasione della festa per l’undicesimo anno dalla sua occupazione e della presentazione dell’ultimo rapporto sulle imprese recuperate in Argentina. Ci ha invitati Andrés Ruggeri, direttore della Facultad Abierta dell’Università di Buenos Aires, con il quale abbiamo chiacchierato cucinando churrascos la settimana prima.

Si tratta di imprese che in seguito all’abbandono da parte dei padroni sono state occupate dai lavoratori, decisi a conservare il loro lavoro. È un fenomeno che in Argentina esplode con la crisi del 2001, ma che continua a crescere. Oggi 13.500 persone lavorano in 311 imprese autogestite. Erano 36 nel 2001, 163 nel 2004 e 247 nel 2010. Questo indica un cambio nella mentalità dei lavoratori argentini, spiega Andrés durante la presentazione, che ora considerano l’occupazione come una via percorribile per mantenere il proprio posto di lavoro. I settori coperti sono molto diversi: dal metallurgico al tessile, dal grafico al gastronomico.

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