IMG_0111

Noi stiamo con il BAUEN, il nostro primo articolo sull’Huffington Post

Abbiamo aperto un blog sull’huffington post, vedremo con che costanza riusciremo a postare articoli… Il primo non poteva che parlare del BAUEN e della minaccia di sgombero.

Se volete leggerlo direttamente sulla pagina (e likarlo e condividerlo!!), si trova qua: http://www.huffingtonpost.it/irene-bertana/bauen-hotel-buenos-aires_b_5253167.html

Dopo poco più di un mese viaggiando tra Argentina e Uruguay, una delle parole che abbiamo sentito più spesso è la parola autogestione, come forma di lotta e come strategia di sopravvivenza, dal basso, per creare o conservare un lavoro che la crisi aveva tolto.

Il caso emblematico in questo momento è quello del BAUEN, un hotel che in seguito alla chiusura è stato occupato e autogestito dai suoi lavoratori e che proprio il giorno del suo undicesimo compleanno ha ricevuto l’ultima sentenza di un processo che va avanti da anni. La sentenza impone alla cooperativa di lasciare l’hotel alla società anonima Mercoteles, che ne rivendica la proprietà.

Il BAUEN è il simbolo di un movimento che inizia in Argentina con la crisi di fine anni ’90 e che conta ad oggi 311 imprese nei settori più disparati, dal metallurgico, al tessile, al grafico, al gastronomico, in cui i lavoratori non si sono rassegnati alla chiusura dell’impresa per cui lavoravano, ma hanno deciso di occupare, autogestire e ricreare la propria fonte di lavoro, tra non poche difficoltà legali e di gestione.

L’hotel BAUEN ha due storie. La prima inizia nel 1978 ed è una storia di corruzione e di connivenza tra potere politico ed economico: l’imponente hotel in Avenida Callao, nel centro di Buenos Aires, è costruito in tempo record durante il periodo della dittatura, per i mondiali di calcio. La costruzione è finanziata da una banca statale con un prestito di cui non è stata restituita che la prima rata. Durante questi anni ha ospitato incontri ufficiali ed eventi politici. Questa storia si conclude con la chiusura nel dicembre 2001, per bancarotta fraudolenta, in un momento in cui l’Argentina è messa in ginocchio dalla crisi e in cui il movimento delle imprese recuperate è agli albori. Un gruppo di lavoratori incontra questo movimento e nasce l’idea di occupare l’hotel per conservare il proprio lavoro. L’idea spaventa, sembra una pazzia rimettere in piedi e far funzionare un hotel senza soldi e senza esperienza gestionale. Ma tant’è.

Il 21 Marzo 2003 circa 200 persone occupano l’hotel e inizia la seconda storia del BAUEN, in cui l’hotel riprende a funzionare con un’altra anima. Ora si può bere una birra nel caffè utopia o si può partecipare alle centinaia di eventi politici e culturali organizzati ogni anno dall’hotel, gestito in forma assembleare. Questa seconda storia è una storia di lotta, di difficoltà, di sfida e di passione. È come un tango, ci dice Maria del Valle, una delle fondatrici.

Questa cooperativa, che non ha mai smesso di lottare per quello che dovrebbe essere un diritto, è composta da 130 persone che ancora una volta rischiano di perdere la propria fonte di lavoro e di sostentamento, ma che non arretrano di un passo.

Una campagna mediatica di appoggio al Bauen è iniziata immediatamente, con eventi in città, un appello e include una campagna di appoggio internazionale. La cooperativa chiede allo stato di intervenire, visto che con soldi statali è stato costruito l’hotel, di prenderne possesso e di trovare un accordo per la sua gestione.

Inutile dirlo, noi stiamo con il BAUEN e pensiamo che questa sia una storia dalla quale l’Italia e l’Europa possono avere molto da imparare.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>