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Trufas de Juan al Carretero

Hola! Que tal? Puede colaborar nos con una trufa?‘, non so quante volte abbiamo ripetuto questa frase durante i giorni a La Paz in cui sono stata l’administraidora di Juan, il mio socio in affari, che mi ha insegnato molto su come vendere, girare il mondo inventando modi per sopravvivere e come non bisogna mai darsi per vinti.

Ma andiamo con ordine.

Dopo Cochabamba ci siamo diretti a La Paz, la capitale della Bolivia, città a circa 3.600 metri di altitudine, che raggiunge i 3.800 a El Alto, IMG_0689quartiere che si può raggiungere in funivia e dal quale si vedono le cime delle montagne innevate. Una città grande e con il suo fascino, tra il mercato de Los Brucos, dove si possono trovare filtri d’amore, feti di lama e polveri per riti esoterici, strumenti musicali andini e tanto artigianato, la plaza San Francisco, dove nel pomeriggio possono ammirare spettacoli di teatro si strada o a volte ascoltare strani predicatori che sostengono che i peggiori vizi dell’umanità sono l’anarchismo e la musica metal (scatenando la nostra ilarità e quella dei nostri compagni di viaggio).

Non avevamo piani precisi quando siamo arrivati, ma sapevamo dove avremmo dormito: al Carretero, un ostello quasi leggendario, dove alloggiano coloro che viaggiano di arte, come si dice qua, chi facendo giocoleria e teatro di strada, chi vendendo artigianato, chi suonando, chi vendendo cibo.

Il Carretero è un posto dove ti svegli la mattina e davanti alla porta puoi trovare qualcuno che giocola con sei clave, su un monociclo, con una palla in testa, mentre sul divano altri fanno braccialetti in macramè e qualcun’altro suona la chitarra. La maggior parte degli IMG_0611avventori sono argentini e cileni e si spargono nel pomeriggio per le vie della città per tornare la sera a riempire la piccola cucina con le cronache dei loro affari durante la giornata. Dopo cena ricominciano le esercitazioni di clave, palline luminose e catene di fuoco (che una volta quasi incendiavano l’ostello).

Inutile dire che questo posto e queste persone ci hanno stregati, dato idee e voglia di fare, ma soprattutto ci hanno fatto riflettere su quanti modi ci sono di viaggiare e di come per farlo la determinazione sia più importante di avere dei soldi da parte o un piano definito. Per chi vive in Cile e soprattutto in Argentina riuscire a risparmiare abbastanza per fare un viaggio di più di un mese è praticamente impossibile, per cui le persone si ingegnano e trovano dei modi per guadagnare viaggiando, cosa che si rivela molto più facile di quanto non immaginassimo.

Così si incontrano persone come Juan, cileno, che viaggia da 15 anni per l’America Latina e ha fatto di tutto, ha imparato a lavorare il legno IMG_0732con il tornio con suo papà e ha lasciato il Cile per la prima volta a tredici anni. Ha fatto artigianato con legno e ferro, ha venduto uova a Lima per qualche anno su un furgone a forma di pollo e quando lo abbiamo incontrato si stava guadagnando da vivere vendendo poesie scritte da lui. Chiacchierando, ci ha parlato del fatto che talvolta vendeva dolcetti buonissimi, ‘trufas‘, a base di banana e dulce de leche. Ho preso la palla al balzo e gli ho chiesto di insegnarmi la ricetta, così abbiamo prodotto trufas e per qualche giorno e siamo andati a venderle insieme.

Lui ha un talento incredibile nel fermare le persone e convincerle a comprare e io imparavo, davo una mano, segnalavo le prede e gli davo
IMG_0723man forte. Il risultato è stato che quasi ogni giorno vendevamo oltre 100 trufas, ‘una por tres bolivianos, dos por cinco‘. Non si guadagnava molto, ma abbastanza per pagare l’ostello e il cibo per la giornata. E ci si divertiva un sacco, passando i momenti di riposo guardando gli spettacoli degli altri avventori dell’ostello, in Plaza San Francisco…

ed ecco la ricetta!

Ingredienti:

6 banane ben mature

200 gr biscotti

500 gr avena

500 gr dulce de leche

100 g zucchero

100 gr cocco polvere

Procedimento:

Rompere i biscotti e le banane, unirli e impastare, dopodiché aggiungere il dulce de leche e l’avena e lo zucchero,impastare fino a che non diventa tutto una massa uniforme.

Quando l’impasto è pronto mettere il cocco in polvere in un piatto, fare delle palline con l’impasto e impanarle con il cocco.

Trovate questo articolo anche su comune-info: http://comune-info.net/2014/09/el-alto-e-larte-di-vivere-inventando/

 

 

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