Category Archives: Storie di viaggio

munch APP

AIUTO. C’ho l’APP!

Ascolto consigliato con questo post:

L’APP, ovvero l’ansia prepartenza, è come quella tipa che incontri per caso una volta e poi non capisci come mai, ma te la ritrovi dappertutto, sempre di più: ad altre feste, in giro, a casa tua. E mentre tu ti domandi come questo sia potuto succedere e chi l’abbia invitata a cena, lei si comporta con te come se foste amici d’infanzia.

Ti telefona, ti perseguita. E tu la odi, non sopporti lei, la sua voce petulante e quello che dice, ma non sai come liberartene.
L’APP è molto simile. Fa la prima volta capolino, timidamente, creando apprensione per cose che in effetti devi fare. Tu sei quasi rassicurato, in fondo sarebbe strano non avercela, siam mica supereroi. Poi può essere anche un motore che aiuta a separarti dalle tue grandi amiche pigrizia e procrastinazione.

Ma qualche giorno dopo, ti svegli e l’ansia è ovunque. Ti ha preso i polmoni, non riesci a respirare, senti la bocca secca, provi puro terrore e hai un desiderio incontenibile di tornare nell’utero materno. E non riguarda più le piccole cose da fare, ma, come una pianta infestante invade ogni ambito. Le crisi aumentano di frequenza e di durata e quando passano, sai che potrebbe tornare da un momento all’altro.

L’APP è quella vocina che ogni volta che ti rilassi ti dice: ‘Mancano pochissimi giorni alla partenza!!! Che cosa stai facendo?? Stai perdendo tempo, STAI PERDENDO TEMPO!!’.
Altri modi in cui L’APP si può manifestare:

– AIUTO. Le patenti internazionali non arriveranno mai in tempo. Sì, la signora bionda ha detto che è tutto a posto, ma qualcosa andrà storto. Se arrivano dopo che partiamo ce le spediranno, ma andranno sicuramente perse.

– AIUTO. Il tipo della banca non si è fatto sentire per la carta di credito. Sicuramente c’è qualcosa che non va. E per colpa mia che invece di sentirlo ci scrivo un post sopra, non arriverà mai, non potremo ritirare all’estero e dovremo tornare indietro dopo una settimana. (declinabile per qualsiasi pratica burocratica).

– AIUTO. Dimenticheremo sicuramente qualcosa. E sarà qualcosa di fondamentale. Ma lo sapremo solo quando sarà troppo tardi.

– AIUTO. Non ce la farò a fare tutto in tempo. Tutto cosa? Boh. Ma non ce la farò.

– AIUTO. Si dimenticheranno di noi.

– AIUTO. Non si dimenticheranno di noi, ma li deluderemo.

– AIUTO. La macchina, l’assicurazione, la camperizzazione, guidare nelle megalopoli, guidare nelle stradine, perdersi, guadare guadi, non faremo mai una playlist all’altezza, rimarremo bloccati senza benzina in mezzo al nulla, ce la ruberanno, non riusciremo mai a rivenderla.

– AIUTO. La convivenza tra fratelli. Marco non si lava. Irene potrebbe andare in crisi rendendosi conto che tra gli indigeni in mezzo alle montagne non può usare la piastra. Irene potrebbe diventare nazista con Marco. Marco potrebbe odiare Irene. Irene potrebbe essere accerchiata da malintenzionati. Marco potrebbe fare amicizia con i narcos pensando che siano brave persone.

– AIUTO. Ci rapiranno. Ci ruberanno. Ci arresteranno. E rimpiranno i nostri corpi senza vita di cocaina per passare la frontiera.

– AIUTO. La polizia sudamericana.

– AIUTO. No hablo espanol. Si un poco, pero no de verdad.

– AIUTO. No falo Portugues. Anche se è la lingua più bella del mondo.

– AIUTO. (ansia Irenica esistenziale) E se ho fatto la cazzata della mia vita? E se poi non sono capace? E se poi non riesco a mantenere gli impegni presi? E se poi non riesco a essere credibile? E se poi mi deludo e deludo tutti quelli che si sono presi bene? E se poi non so scrivere? E se poi non so elaborare questionari? E se poi non so fare le ricerche? E se poi non so?

– AIUTO. Un anno senza amici a portata di mano.

– AIUTO. Il wifi. L’aggiornamento del sito. L’aggiornamento del twitter. L’aggiornamento del facebook. Le traduzioni.

Penso che la nostra nuova amica APP sarà sempre più presente, che poi cambierà un po’, ma che ad un certo punto troveremo un modo per limitarla o quanto meno per conviverci.

Ma non oggi.

English version

irene ingredienti 1

Un grembiule molto speciale

Abbiamo trovato il grembiule che ci accompagnerà in questo viaggio! È bellissimo, come potete vedere, con i suoi galletti disegnati, le fascette rosse e il suo cappello da chef in abbinato. E ha anche una storia che vale la pena di raccontare.

Arriva da Madrid, lo abbiamo scovato per caso, la scorsa settimana andando a zonzo nei pressi della Gran Calle, una delle vie principali della città, piena di negozi, luci e automobili. Ma se dalla gran Calle, si prende una delle vie perpendicolari il paesaggio cambia e i luoghi si fanno immediatamente più autentici. Le stradine ricordano città mediterranee e fanno sentire noi italiani un pochino a casa. E un una di queste strade, in cui alcune donne esercitavano il mestiere più antico del mondo, ecco un negozio con dei grembiuli da cucina in vetrina, uno più bello dell’altro. Vista l’imminente partenza e la connotazione fortemente culinaria del viaggio, decidiamo di entrare e di dare un’occhiata.

Ci accolgono due signore gentili che ci spiegano che siamo in una cooperativa, una sartoria solidale che cerca di dare alternative alle donne che si prostituiscono nelle vie attigue. Fanno corsi di cucito e producono grembiuli e vestiti su misura. A quel punto si è trattato solo di sceglierne uno, perchè quando si trova qualcosa di così perfetto giusto e attinente non si può dire di no. L’associazione si chiama Apramp e questo è il loro sito:   salidaexit.es

E per chi si trovasse a passare per Madrid, la tienda solidaria si trova in Calle Ballesta, 9, a Malasaña.