Ieri siamo tornati di fronte alla casa Rosada, dove ogni giovedì tra le tre e mezza e le quattro del pomeriggio le Madres di Plaza de Mayo si trovano per chiedere giustizia per i loro figli sequestrati dal regime militare.
Ogni giovedì dal 30 aprile 1977, quando le prime 14 donne si ritrovarono per la prima volta di fronte alla Casa Rosada, intorno alla piramide de Mayo.
Tra di loro, Mirta Acuña Baravalle, la madre di Ana María Baravalle, sequestrata il 27 agosto 1976, incinta di cinque mesi, insieme al suo compagno, Julio Cesar Gallizi. Mirta è anche una delle fondatrici delle Abuelas, gruppo che tra le madri, oltre a cercare i propri figli iniziò a cercare i propri nipoti.
Nora Morales de Cortiña si unisce alle madres nel 1977, dopo la scomparsa di suo figlio Carlos Gustavo, peronista montonero, sequestrato il 15 aprile dello stesso anno. Proprio il giorno di Pasqua, ci dice dopo la ronda. Nora è una donna di un’energia straordinaria, è psicologa sociale e femminista. L’abbiamo incontrata mercoledì alla proiezione del documentario sugli undici anni dall’occupazione del BAUEN e , dove ci ha detto che sarà in Colombia a partire da lunedì.
Mirta e Nora dal 1986, dopo la scissione delle madres, fanno parte della linea fundadora, che si distaccò dal resto dell’associazione, che ora si chiama Asociacíon Madres de Plaza de Mayo. Le ragioni sono da ricondurre a divergenze con la presidenza di Hebe Bonafini e a opinioni diverse sulla collaborazione alla commissione istituita nel dicembre ’83 dal presidente Alfonsin per investigare sulla sparizione di persone durante il regime. Le madres della linea fundadora testimoniarono durante l’inchiesta e accettarono i risarcimenti e furono per questo accusate dalle altre di collaborare con il governo Alfonsin.
A partire dal 2003 a causa dell’impegno di Nestor Kirchner sul fronte dei diritti immani, le madres di Hebe Bonafini si sono molto avvicinate alle posizioni di governo. Sono tuttora molto vicine alla presidente Cristina, con cui c’è un rapporto di aperta collaborazione. Le attività dell’associazione, di dichiarato stampo marxista/peronista non sono solo rivolte alla memoria, ma anche all’appoggio di popoli oppressi. Le madres della linea fundadora pensano che questa vicinanza faccia dell’associazione un organo di propaganda politica, incapace di critica nei confronti del governo.
Nora e Mirta hanno riaffermato questo giovedì in piazza che non esiste riconciliazione con uno stato che ha imprigionato e torturato 30.000 persone. Il ruolo delle madres per loro dev’essere finalizzato a mantenere viva la memoria e dev’essere indipendente da ogni forza politica.
Nella piazza ci sono tutte e due le organizzazioni, quella di Hebe arriva alle 15.15 con bandiere, stand, furgone e amplificazione, seguiti da un nutrito gruppo che canta canzoni peroniste. Le madres fundadoras arrivano alle 15.30, con 2 striscioni e con un gruppetto di persone, alle quali noi ci uniamo, iniziano la ronda.
La ronda termina con un breve discorso di Nora in ricordo del figlio e con lo slogan:
30.000 detenidos desaparecidos presentes
30.000 detenidos desaparecidos presentes
30.000 detenidos desaparecidos presentes
ahora y siempre, ahora y siempre, ahora y siempre
Hasta la victoria, siempre.
Dopo, si va in un bar in avenida de Mayo, dove possiamo scambiare qualche chiacchiera con le madres e con altre persone che le seguono. Impossibile descrivere la forza, la dignità e la disponibilità di queste persone.
Lasciamo che siano le immagini a parlare per noi.
Aspettavo questo e queste foto. Pensavo mi avrebbe toccato. Pensavo giusto. Grazie.
Figurati! Ti abbiamo pensato, sapevamo che avresti apprezzato..