Irene: Sucre è la città che più mi è piaciuta in Bolivia, il nome fa pensare al colore, infatti il centro storico è tutto bianco. E poi c’è il mercato, enorme, quasi un mondo a sé. La prima volta che ci sono stata era mattina, Marco incredibilmente stava ancora dormendo, come anche Tomas.
Io ed Everton, più mattinieri, decidiamo di andare al mercato a comprare qualcosa per la colazione. Entriamo nella zona frutta, dove diverse signore ci invitano a provare ananas, papaia, mango, e un frutto di cui non ricordo il nome, verde fuori, bianco dentro, dolce e buonissimo. Decidiamo di continuare, passando per la zona patate e poi per la zona banane. Ci ritroviamo di fronte ad una scala circondata da donne che vendono foglie di coca, saliamo e arriviamo in zona spezie e frutta secca. Dopo aver provato un po’ di noci strane e buone attraversiamo un corridoi di fiori e ci troviamo di fronte ad una cappella, dove decidiamo di entrare. In fondo un crocifisso con capelli veri e un vestito dorato… Usciamo e ci troviamo nella zona pranzo, dove, nonostante l’orario, veniamo assaliti da donne che ci invitano a mangiare caldo de manì, ppacherò asado, picante de pollo… Continue reading